Antica città del Golfo di Policastro di epoca greca, è il solo tratto della Lucania sul mare Tirreno, dove si estende per circa 30 km., spettatrice ed artefice di una costa incantevole, variegata di scogli e secche, d'insenature e grotte, di grandi e piccole spiagge e merlettata di pini, ulivi, querce, carrubi ed elci. La secolare vegetazione, che si adorna di selvaggi cespugli di rosmarino, mirto o ginestra, insegue le pendici dei circostanti monti, ora stagliandosi sul mare con la solennità degli abissi, ora degradanti sinuosi fino a sbiancarsi nella giogaia appenninica. Arroccato su un fianco del Monte S.Biagio, il paese, sotto il drappo vetusto dei rossicci tetti, snodando i vicoli per gli antichi archi e le consunte scalinate, si protende verso il mare, sulle cui acque trasparenti e cangianti di mille colori, dallo smeraldo al turchese al pervinca, si spengono gli infuocati tramonti. Tra le quinte di un pugno di case di pescatori, acchiocciolate sull'acqua, il Porto, rifugio dei vecchi pescherecci e delle moderne barche, raccoglie le voci e i suoni di un turismo di classe, sotto lo sguardo del Redentore che sembra orchestrare, nella sua tunica bianca, il suggestivo spettacolo della natura.
« Forse in Italia non c'è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. La separa da una catena dolomitica, tutta rocce color carnicino, punteggiata di villaggi semiabbandonati, di castelli diruti e antiche torri saracene, un declivio boscoso rotto da fiumiciattoli e torrenti e sepolto sotto le fronde dei lecci e dei castagni. » (Idro Montanelli,articolo del 1957 su "Il corriere della sera")
Curiosità
Il "Redentore"
La Statua del Cristo Redentore di Maratea è un'opera scolpita in marmo di Carrara, raffigurante appunto il Cristo Redentore dopo la Resurrezione. Fu voluta dal conte Stefano Rivetti di Val Cervo, che ne volle fare dono a tutta la cittadinanza di Maratea. La statua poggia su uno scheletro di cemento armato, che affonda le sue fondamenta a diversi metri di profondità. Il manto esterno, spesso circa 20 cm, è fatto di cemento armato misto a scaglie di marmo di Carrara.Le dimensioni rendono questa statua, nel genere dedicato a Cristo, la più grande d'Europa, mentre nel mondo segue solo quella di Cochabamba e di Rio de Janeiro: è alta 21,13 metri.
« Di notte appar sospeso, ed è luminescente,
protegge Maratea, con tutta la sua gente.
A chi la prima volta, il monumento appare,
sembra che quella statua, guardi verso il mare.
Soltanto da vicino, noti il contraddittorio,
si vede il dolce viso, rivolto al territorio.
Da tutto il golfo è visto, con grande sensazione,
dà orientamento e quiete, pure alla navigazione.
Su Maratea 'la perla', in tutto il suo splendore,
troneggia dalla rupe, il Cristo Redentore. »
(Salvatore Cirigliano, Il Redentore)
Il Castello
Il Castello è il nome con cui i Marateoti indicano la città vecchia di Maratea, sita sulla cima del Monte San Biagio. Questo antico centro, ora disabitato, nacque probabilmente in età alto-medioevale e sono presenti anche alcune tracce di insediamenti di età romana. Il soprannome Castello si deve al fatto che la cittadina fosse posta in cima ad una rupe protetta da mura di cinta, bastioni e torri che la difesero da numerosi attacchi nel 1400 ma che furono distrutti dopo la resistenza del 1806. Le difficili condizioni abitative del sito, esposto alle intemperie e alla caduta di fulmini, unite al pendolarismo dei contadini che coltivavano le terre della valle sottostante, furono i presupposti per la nascita della nuova Maratea.
La basilica di S. Biagio
Leggenda e tradizione popolare vuole che la chiesa sia nata riadattando al culto cristiano un tempio pagano, di origine incerte, dedicato alla dea Minerva. Nel 732 ricevette le reliquie del santo armeno e divenne il santuario del santo, eletto patrono della città. La festa dell'anniversario della traslazione delle reliquie di San Biagio dura un'intera settimana, dal primo sabato di maggio fino alla seconda domenica del mese.
Il "Borgo"
Il Borgo è il centro storico della città di Maratea. Si trova arroccato su un costone di roccia del monte san Biagio che lo rende invisibile dal mare, e quindi, in antichità, al sicuro dalle insidie dei pirati Saraceni.
Il "Porto"
Il porto, sito nella frazione omonima, è un apprezzato approdo del Mediterraneo. In posizione strategica nel Golfo di Policastro, può contenere oltre 500 imbarcazioni ed è dotato di vari servizi (tours ed escursioni in barca, noleggio di barche con o senza conducente). Numerosi sono i bar ed i ristoranti con cucina tipica locale a base i pesce.
Le frazioni
Oltre al "Castello" e al "Borgo", il territorio marateoto è diviso in ben 9 frazioni: Acquafredda (Fu residenza estiva del Presidente del Consiglio del Regno D'talia Francesco Saverio Nitti e luogo del martirio del rivoluzionario Costabile Carducci), Cersuta, Fiumicello-Santavenere, Porto, Marina (vi si trovano le "Grotte di Marina"), Castrocucco e a seguire le frazioni montane di Santa Caterina, Massa e Brefaro.
Le 44 chiese
La città di Maratea è conosciuta per le tante Chiese che costellano il suo territorio, segno tangibile di secoli di forti tradizioni religiose. L'area con maggiore densità di edifici di culto è quella del Centro Storico , dove maggiore è stata nei secoli la presenza delle comunità cristiane, tuttavia non mancano emergenze isolate in zone più o meno accessibili , legate all'eremitaggio e all'esperienza dei monaci basiliani. Esistono inoltre un buon numero di chiese Minori e di Cappelle che caratterizzano strade e viuzze e nonostante siano meno importanti delle chiese principali sono comunque molto interessanti da visitare
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