Rivello
Rivello, antico borgo medievale arroccato su 3 colli a 500 metri di altezza, è situato nella Valle del Noce.
Il centro storico è caratterizzato dagli innumerevoli vicoli e dai tipici saliscendi di scalinate che collegano gli antichi quartieri. Al visitatore viene offerta una suggestiva e raffinata architettura di antichi portali e meravigliosi balconi in ferro battuto ornati da variopinti gerani.
Interessanti da visitare sono il Convento di S. Antonio da Padova, la chiesa di Santa Barbara e la chiesa di San Michele dei Greci, in stile bizantino e contenente un polittico di scuola napoletana del 1614.
Di grande interesse artistico è l'ex Convento dei Frati Minori Osservanti (XV sec.), al cui interno sono conservati un coro ligneo del XVII sec. opera di Ilario Montalbano ed intagli che rappresentano scene di vita e mestieri locali. Nei tempi remoti il paese era noto per la lavorazione del rame.
Trecchina
Chiesa di San Michele Arcangelo: costruita nel 1857, è la chiesa parrocchiale di Trecchina ed è una delle chiese più grandi della Basilicata. Si trova nel mezzo di Piazza del Popolo.
Santuario della Madonna del Soccorso: piccola chiesetta sita sulla cima del Monte Santa Maria (altitudine s.l.m. 1089m). Visitare anche la Chiesa di S. Giovanni e la Chiesa di Sant'Antonio.
DA NON PERDERE: SAGRA DELLA CASTAGNA (Mese di Ottobre)
Certosa di San Lorenzo
La Certosa è stata, nel 1998, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, e nel 2002 è stata inserita dalla Regione Campania nel novero dei Grandi Attrattori Culturali. L'impianto architettonico della Certosa di Padula, si divide in due zone: nella prima rientrano i luoghi di lavoro; la seconda, invece, è la zona di residenza dei monaci. Una grande cinta muraria circondava l’enorme edificio religioso. Intorno alla corte esterna c’era la spezieria, l’abitazione dello speziale e la foresteria. Tra le mura anche il Parco della Certosa di Padula, un tempo “Giardino della clausura”. Nella Chiesa della Certosa di San Lorenzo i monaci si ritrovavano in uno dei rari momenti di vita comunitaria. Da un lato sedevano i monaci che non facevano voto di clausura; vicino al presbiterio sedevano invece i padri di clausura che lì arrivavano attraverso un passaggio interno. Di notevole interesse sono l’altare maggiore e il portone di legno di cedro, risalente al 1374. Purtroppo, nella Chiesa come in altri luoghi della Certosa, numerosi spazi vuoti testimoniano della soppressione della Certosa da parte dei francesi agli inizi dell’Ottocento, che provocò la dispersione di numerosi tesori artistici. In un angolo del Chiostro del piccolo Cimitero antico, che i padri di clausura attraversavano per raggiungere la Chiesa, vi è la Cappella del Fondatore che contiene il sarcofago cinquecentesco di Tommaso Sanseverino .
Quando questa zona della Certosa cadde in disuso, i monaci decisero di costruire un nuovo Chiostro. Quest’ultimo, detto “grande” per via delle dimensioni, fu costruito a partire dal 1583, e si sviluppa su due livelli: in basso, il portico con le celle dei padri; in alto, la galleria finestrata utilizzata per la passeggiata settimanale.
Uno scalone ellittico a doppia rampa, di stile vanvitelliano, con otto grandi finestroni, unisce i due livelli del Chiostro grande. Alla cella del Priore si giunge dopo aver superato un portone che separa la zona delle celle dei padri da tutti gli ambienti sinora descritti. Il luogo, a differenza delle piccole e austere celle dei monaci, è un appartamento di dieci stanze, caratterizzato soprattutto dall’accesso diretto ad una delle più fornite biblioteche religiose del mondo, che in passato custodiva migliaia tra libri, codici miniati, manoscritti. Una suggestiva scala elicoidale in pietra, si apre a ventaglio e porta all’antisala della grandiosa biblioteca della Certosa di Padula, della quale però restano soltanto duemila volumi.
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